Braveheart, 1995, di Mel Gibson


Scozia, fine 1200. Tutta la regione è da anni sotto la dominazione inglese che non risparmia atteggiamenti violenti nei confronti del popolo. William Wallace però non ha nessuna intenzione di sottomettersi e guida una rivolta che sfocerà in una serie di battaglie contro gli invasori. Complotti, inganni e tradimenti mineranno le vittorie di Wallace che continuerà però a rimanere sempre fedele alla sua missione: liberare la propria terra a tutti i costi, senza paure, senza compromessi.
Un film per conoscere la storia del popolo scozzese che ha lottato per la sua indipendenza.
Secondo alcuni, il film ha svolto un ruolo chiave nel risveglio della coscienza nazionale scozzese, che ha portato al referendum sulla devoluzione dell’11 settembre 1997 (74,3% sì) e alla conseguente ricostituzione del parlamento scozzese, nel 1998.
Tuttavia ci sono delle incongruenze storiche che riassumiamo grazie a Wikipedia
Incongruenze storiche[
Lo sceneggiatore di Braveheart Randall Wallace è stato accusato di pesanti errori storici e lo stesso Mel Gibson ha affermato che errori di carattere storico sono stati volutamente commessi per spettacolarizzare il film. Un esempio sono le vicende amorose di Wallace, che sono state romanzate con un’impossibile storia d’amore con la principessa Isabella; infatti non esistono fonti documentate sulla sua vita privata. La relazione con Isabella è probabilmente suggerita dal fatto che lei ha avuto, storicamente, un pessimo rapporto con il marito Edoardo II, tanto che lo ha fatto uccidere con un complotto.
Di seguito si riportano alcuni errori, con particolare riferimento alle cronache medievali quattrocentesche di Harry il Cieco, principale biografo di Wallace:
William rimane orfano di padre intorno ai 20 anni, non nell’infanzia.
William aveva due fratelli, Malcolm e John (quindi non solo John).
La battaglia di Stirling Bridge si svolse diversamente: la cavalleria pesante inglese non fu sopraffatta da uno scudo umano fatto di lunghe lance, ma precipitò dal ponte che crollò per il peso eccessivo. L’utilizzo dei picchieri tuttavia, si rivelerà realmente fondamentale contro la cavalleria inglese durante la battaglia di Bannockburn.
Lo Ius primae noctis non era in vigore in quegli anni e nessun sovrano inglese lo introdusse; anche nei luoghi d’Europa in cui fu in vigore durante il Medioevo, non era come si pensa il diritto del signore di passare la notte con la consorte di un novello sposo, ma si trattava più semplicemente di una tassa che i contadini dovevano pagare al loro signore perché acconsentisse al matrimonio;
La principessa Isabella di Francia non poté avere una relazione con Wallace, avendo contratto il matrimonio con Edoardo II soltanto nel 1308 e avendo solo dieci anni all’epoca dell’esecuzione del patriota scozzese nel 1305.
Edoardo II viene presentato, in modo piuttosto caricaturale, come omosessuale. In realtà, se è certamente vero che intrattenne relazioni con uomini (in particolare Pietro Gaveston e Hugh le Despencer, suoi favoriti storici), secondo molti la sua sarebbe piuttosto da considerarsi una bisessualità. Nessuna cronaca dell’epoca, invece, mise mai in dubbio la paternità dei figli di Edoardo, come il film lascerebbe intendere, arrivando persino a confermare che la coppia reale fu sempre insieme nei nove mesi precedenti il parto di ciascuno dei figli. A ulteriore conferma di ciò vale ricordare che di Edoardo II si ricordano anche due figli nati al di fuori del matrimonio; infine, l’unico amante che si ricordi della regina Isabella fu Roger Mortimer, il quale ebbe un ruolo decisivo nella detronizzazione di Edoardo II nel 1327. Tuttavia Mortimer intrecciò una relazione con quest’ultima solo dieci anni dopo la nascita del futuro Edoardo III e prima non si ha notizia di alcun amante di Isabella, che inoltre all’epoca era poco più che una bambina.
Il re Edoardo I morì due anni più tardi di Wallace (nel 1307) e non contemporaneamente al suo rivale.
In una scena del film ambientata nella battaglia di Stirling Bridge, Wallace dice: “Io sono William Wallace!” e un soldato risponde: “William Wallace è alto due metri!”; ciò non sarebbe stato possibile, poiché il termine metro è stato coniato nel 1675 mentre il film è ambientato nel 1300 circa. Ciò, comunque, non può ritenersi un’inesattezza della sceneggiatura in quanto è presente solo nella versione in lingua italiana. Nella versione in lingua originale il soldato risponde: “William Wallace is 7 feet tall!”, cioè “William Wallace è alto 7 piedi!” e in effetti il piede è un’unità di misura che era già conosciuta all’epoca.
In tutto il film viene utilizzato il kilt ed è inesatto perché non era ancora stato inventato, arriverà nel 1700. William indossava invece un abito religioso, sotto il quale portava la maglia di ferro. Sotto la tonaca nascondeva la sua lunga spada. In queste vesti, metà monaco e metà guerriero, egli percorse le Highlands, ricevendo a ogni passo l’appoggio dei contadini.
Durante le battaglie Wallace e i suoi uomini vengono rappresentati con pitture di guerra di colore blu sul volto, ma tale usanza era praticata dai Pitti, popolazione estinta centinaia di anni prima dei fatti narrati nel film.
Nonostante nel film Wallace nomini spesso Dio e si rivolga a lui diverse volte, non è mai rappresentato nei suoi abiti religiosi di monaco-guerriero. Wallace era avviato alla vita ecclesiastica, fu l’omicidio del padre e del fratello maggiore da parte di una pattuglia inglese a sconvolgere la sua vita e a fargli abbandonare la vocazione religiosa, senza intaccarne però la fede.
Nel film l’artefice della cattura di Wallace da parte degli inglesi è il padre lebbroso Robert Bruce, pura invenzione cinematografica: oltre a non essere mai stato lebbroso, al momento del fatto il vecchio Bruce era già morto da più di un anno e per giunta non aveva messo piede in Scozia da molto tempo.