«Selvaggio. Geniale. Ribelle. Nei primi vent’anni della sua vita Will Hunting ha ignorato ogni regola, ora sta per incontrare chi gli può tenere testa.»

Will Hunting – Genio ribelle (Good Will Hunting) è un film del 1997 diretto da Gus Van Sant e interpretato da Matt Damon, Robin Williams, Ben Affleck, Casey Affleck, Stellan Skarsgård e Minnie Driver.

Girato a Boston, Massachusetts, racconta la storia di un ragazzo prodigio che fa le pulizie al Massachusetts Institute of Technology (MIT). Ai Premi Oscar 1998 ha trionfato nelle categorie migliore sceneggiatura originale (Matt Damon e Ben Affleck) e miglior attore non protagonista (Robin Williams). Il film è dedicato alla memoria del poeta Allen Ginsberg e dello scrittore William S. Burroughs, entrambi morti nel 1997.

Trama
In un quartiere povero di Boston, il ventenne Will Hunting vive in modo precario e scombinato insieme ad alcuni amici, tra cui spicca il suo migliore amico Chuckie, e guadagna qualcosa pulendo i pavimenti nel dipartimento di matematica del famoso Massachusetts Institute of Technology (MIT). La sera esce e si svaga bevendo litri di birra insieme ai suoi compagni e spesso è protagonista di risse da strada; inoltre ha notevoli problemi a rapportarsi con persone che si trovano fuori della sua ristretta cerchia di conoscenze. Nel tempo libero, legge moltissimi libri di ogni genere e possiede una vasta cultura in campi completamente diversi: storia, matematica, filosofia, letteratura, scienze, giurisprudenza (grazie a cui riesce a difendersi in tribunale, evitando la galera), e così via. Tuttavia, il vero talento di Will si rivela proprio nella matematica, che riesce a padroneggiare fino ai livelli più alti e sofisticati grazie a enormi capacità logiche e di calcolo.

coniugale e mostrando indirettamente come si trovi in una situazione analoga alla sua: la morte della moglie è un evento che lo psicologo non ha affatto superato e perciò rifiuta qualsiasi nuova relazione, temendo di soffrire nuovamente.

Anche Skylar, pur essendo profondamente innamorata di Will, fa fatica ad accettare di essere costretta a studiare ore e ore per ottenere scarsi risultati mentre lui in poco tempo è capace di fare meglio. Emblematico è l’esempio in cui lui le propone un appuntamento, lei dice che non può perché da giorni cerca di risolvere un complesso problema di chimica e la data di consegna si avvicina pericolosamente, allora lui va da solo in un bar e torna da lei pochi minuti più tardi con un tovagliolo con su scritta la soluzione del problema. Come se non bastasse, anche lui nutre seri dubbi sulla loro relazione, a causa del suo carattere scontroso e della sua incapacità di fidarsi totalmente degli altri. Quando Skylar gli chiede di andare in California con lui, i due litigano e Will, impaurito dalla possibilità che la loro storia vada male, decide di lasciarla dicendole che non l’ama. Skylar, disperata e delusa, parte da sola.

La settimana dopo Will, parlando con Chuckie, ammette che per lui non sarebbe un problema fare il muratore tutta la vita, ma l’amico, che lo ha sempre appoggiato, gli dice che invece dovrebbe sfruttare il dono che ha per costruirsi una vita migliore: Will ha delle possibilità che tutti, soprattutto Chuckie e gli altri amici, vorrebbero avere, ma le sta sprecando per codardia e paura di cambiare. Will nega, ma Chuckie lo zittisce, dicendogli che la parte migliore della propria giornata è quando compie il tragitto per venire a prenderlo in auto tutti i giorni, nel quale spera che Will se ne sia andato via senza una parola, per costruirsi un futuro. Sean mostra quindi a Will il suo fascicolo, riempito con diverse perizie psichiatriche che mettono in luce i problemi del ragazzo: in breve, Will è terrorizzato dall’idea di essere abbandonato e quindi, quando stringe legami affettivi, allontana gli altri prima che ciò possa accadere.

Comprendendo la grave sofferenza del ragazzo, Sean gli dice che non è assolutamente sua la colpa per quello che ha subito durante l’infanzia e, grazie ad una calcolata insistenza, riesce a farlo uscire dalla sua “corazza” e a farlo scoppiare in un pianto liberatorio. Con fare paterno, Sean lo abbraccia e gli dice di non dare retta alle parole di Lambeau, il quale pensa, invece, che il ragazzo dovrebbe dedicare il suo genio all’umanità, senza curarsi dei suoi sentimenti. Alla fine, Will capisce che Chuckie e Sean hanno ragione, quindi accetta una delle proposte lavorative e ringrazia per l’aiuto Sean, che nel frattempo ha deciso di prendersi un anno sabbatico e di viaggiare per il mondo in modo da riorganizzare la propria vita. Qualche tempo dopo Chuckie va a prendere Will, come ogni mattina, ma la casa è vuota: Will ha deciso di lasciar perdere il lavoro offertogli da Lambeau e di raggiungere Skylar in California, con gran gioia dell’amico e dello psicologo.