Per essere ammessi al corso di laurea magistrale in Medicina Veterinaria occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o titolo equipollente, conseguito anche all’estero e riconosciuto idoneo. L’accesso al corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina veterinaria è programmato a livello nazionale ai sensi dell’art.1 Legge 264/1999, mentre le “Modalità e contenuti delle prove ammissione ai corsi di laurea e laurea magistrale a ciclo unico” vengono regolamentati da Decreti Ministeriali emanati annualmente. Le conoscenze richieste per l’accesso sono quelle ottenute a seguito dell’ottenimento di un diploma di scuola secondaria di secondo grado o di un titolo equipollente, con particolare riferimento a Biologia, Chimica e Fisica. Verrà effettuata una verifica della preparazione personale e gli eventuali obblighi formativi aggiuntivi (OFA) dovranno essere soddisfatti nel primo anno di corso.

Obiettivi formativi specifici.
Il corso di laurea magistrale in Medicina Veterinaria si inquadra perfettamente negli obiettivi formativi della classe, cui si rimanda. Il corso, a ciclo unico, ha, come obiettivo formativo specifico, l’acquisizione di una preparazione culturale e di conoscenze professionali peculiari, necessarie per svolgere la professione del Medico Veterinario. I laureati del corso di laurea magistrale in Medicina Veterinaria dovranno svolgere prevenzione sanitaria, anche attraverso esami post-mortem, a tutela della salute animale ed umana; dovranno essere in grado di effettuare visite cliniche e utilizzare metodologie innovative nel campo della diagnostica, della terapia e del controllo delle malattie infettive ed infestive; dovranno esercitare il controllo dell’igiene e della qualità degli alimenti e delle produzioni zootecniche, nonché il controllo sanitario degli allevamenti. A tale scopo il percorso didattico prevede un’iniziale formazione di base volta ad acquisire e/o migliorare le conoscenze: di fisica applicata alla biologia e suoi riflessi nella funzione degli organismi viventi, di chimica inorganica e organica con particolare riferimento alle macromolecole biologiche e agli acidi nucleici e al loro metabolismo, soprattutto negli animali di interesse veterinario, ivi comprese le moderne indagini di tipo biochimico e biomolecolare, di biologia animale e vegetale, delle discipline della morfologia, con particolare riferimento all’anatomia clinica, e della fisiologia animale di base e applicata, dell’endocrinologia e dell’etologia.

Le discipline di base svolgono un ruolo fondamentale, in quanto forniscono quelle conoscenze propedeutiche alla comprensione dei contenuti e delle finalità delle discipline caratterizzanti. Queste hanno inizio con le discipline zootecniche, che trattano in dettaglio le tematiche di allevamento, nutrizione, miglioramento genetico delle specie di interesse veterinario, con nozioni di filiera produttiva e di tecnologie mangimistiche. La formazione prosegue con la disamina delle principali malattie infettive ed infestive, incluse quelle emergenti con particolari ripercussioni nella sanità pubblica. Le discipline anatomopatologiche ed ispettive forniscono gli elementi necessari al riconoscimento di aspetti lesivi determinati da varie noxae patogene ed i provvedimenti da adottare in sede di controllo sanitario ai fini della salvaguardia della salute umana, nonchè della tutela igienica degli alimenti di origine animale lungo le filiere. Bisogna garantire, poi, le conoscenze delle cause e dei meccanismi patogenetici atti a fornire le basi per la diagnosi e la terapia delle patologie d’organo e di apparato negli animali. Il percorso prevede ancora conoscenza dei residui farmacotossicologici ai fini della sicurezza alimentare, della farmacovigilanza e delle problematiche ecotossicologiche. Le discipline dell’ambito clinico forniscono gli elementi diagnostici utili al riconoscimento delle malattie ed i possibili interventi di terapia e prevenzione, sia per gli animali da compagnia che da reddito, ivi compresi gli animali non convenzionali, senza trascurare gli aspetti legislativi e medico-legali.

Gli studenti completano il percorso formativo con discipline ‘affini ed integrative’ e ‘a scelta’, in parte personalizzandolo e caratterizzandolo in ambiti specifici. Nell’ambito delle attività formative professionalizzanti almeno 30 CFU sono acquisiti con lo svolgimento di un Tirocinio Pratico-Valutativo (TPV) interno ai corsi di studio, i cui obiettivi formativi, dettati dal Decreto Interministeriale n. 652 del 5.7.22, prevedono l’acquisizione di competenze pratico-professionalizzanti nelle diverse filiere in cui si esplica la professione medico veterinaria, in conformità con le “competenze del primo giorno” stabilite dalla European Association of Establishments for Veterinary Education e con la normativa europea vigente. In particolare, lo studente deve acquisire competenze pratico professionalizzanti nei seguenti settori: clinica degli animali da compagnia, del cavallo e degli animali esotici; sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare; produzioni animali e medicina degli animali da reddito. Il TPV viene espletato presso strutture esterne accreditate, al fine di assicurare la formazione pratica necessaria all’espletamento della professione. Le abilità e le competenze acquisite nelle esercitazioni pratiche e nel tirocinio sono documentate in un apposito documento (logbook). Infine, viene garantito un congruo periodo di tempo da dedicare alla stesura della tesi di laurea, affinché possegga caratteristiche di originalità.

https://www.unime.it/didattica/corsi-di-laurea-triennali-e-ciclo-unico/medicina-veterinaria